THE LAST BIG SLITS

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The last big slits

(2017)

Three elements/ Tre elementi

Weathering steel, silver welds, iron/ Acciaio Corten, saldature d'argento, ferro

264 x 44 x 4 cm each

Plinth/ Base: 8 x 88 x 88 cm each

One may choose to read the sculptures variously as monumental visions of foreboding austerity, unapproachable signposts conveying some obscure and abstract idea, rough industrial-like structures, or even as uninviting and severe, all of which on the surface of it would appear correct. At the same time, however, it is important to allow one’s reflections to also appreciate that there is much more to them than their imposing, almost insisting and overwhelming physicality, than at first meets the eye.

When seen from one perspective, the sculptural group can be read as a monument of postulated meaning, as a condensation of the artist’s intent, and as such needs to be‘opened up’ or provided with some means of access. One must therefore look carefully at the sculptures and the constellation in which they are arranged, for therein lies the key to unlocking their secrets ... There are in fact both overt and hidden messages to be found in the sculptures’ sheer monumental and starkness, the cracks and encoded doodles, all of which must cause us to pause and reflect. Surely, they are neither coincidental not random. All of these point to something, even the material itself, raw and hard, chant a voiceless song of timelessness or arrested time. A frozen moment and the space between what was and what will be. The ungraspable presence, which can only be inhabited by those who are outside and beyond the tyranny of time and space. /Si può scegliere di leggere le sculture in modo diverso come visioni monumentali di un’austerità presuntuosa, segni inavvicinabili che trasmettono un'idea oscura e astratta, strutture ruvide di tipo industriale, o anche come poco invitante e severa, tutte apparentemente corrette sulla sua superficie. Allo stesso tempo, tuttavia, è importante consentire alle proprie riflessioni di apprezzare anche che c'è molto di più in loro della loro imponente, quasi insistente e travolgente fisicità.

Se osservato da una prospettiva, il gruppo scultoreo può essere letto come un monumento dal significato postulato, come una condensazione dell'intento dell'artista, e come tale deve essere "aperto" o dotato di alcuni mezzi di accesso. Bisogna quindi guardare attentamente alle sculture e alla costellazione in cui sono disposte, poiché in ciò sta la chiave per svelare i loro segreti ... Ci sono infatti sia messaggi palesi che nascosti nel puro monumentale e rigore delle sculture, le crepe e gli scarabocchi codificati, che devono farci riflettere e riflettere. Certamente, non sono né casuali né casuali. Tutto ciò indica qualcosa, anche il materiale stesso, crudo e duro, che canta una canzone senza voce di atemporalità o tempo sospeso. Un momento congelato e lo spazio tra ciò che era e ciò che sarà. La presenza irrinunciabile, che può essere abitata solo da coloro che sono fuori e oltre la tirannia del tempo e dello spazio

Ph. Pino Dell’Aquila